Sistri e la sua fine: sogni e speranze infrante?

Che confusione, sarà perché ti amo” supponeva una vecchia canzone. Il Sistri tuttavia, sistema di controllo digitale del rifiuti, non si può considerare un Don Giovanni perché sono pochissimi quelli disposti a confessare di averlo amato! Molti, invece, quelli che al solo udire il suo nome si sono riconosciuti nel motivetto musicale “Nu te regghe cchiù”. 

E qui non si tratta del famoso amore e odio Catulliano, ma di qualcosa di meno nobile!

L’intento era quello di mettere in atto un sistema informatico in grado di registrare e controllare in tempo reale tutte le movimentazioni dei rifiuti su scala nazionale, per sostituire l’attuale sistema cartaceo.

Wow, direte voi… Tutta questa tecnologia in Italia?!

Eh sì, solo che la realizzazione l’hanno pagata le imprese, ma l’azienda appaltatrice l’ha scelta il Governo… con una sorta di gara segreta 😦 Purtroppo non devono essersi impegnati molto gli ideatori, perché durante gli svariati mesi di prova si rimaneva spesso pensierosi davanti al sistema che non funzionava. A volte si passava da stati di arrabbiatura seria, a stati di rassegnazione totale… del resto pagare profumatamente per avere un sistema che rallentava il lavoro e faceva acqua da tutte le parti non metteva allegria. Alla fine, dall’alto, con perché poco chiari, hanno deciso di toglierlo di mezzo, insomma quasi deciso ... Non si capisce, infatti, se tale allontanamento del Sistri dalle imprese, sia una sorta di pausa di riflessione, una separazione “lacrime e sangue”, una separazione consensuale o un annullamento definitivo davanti al Tribunale della Sacra Rota!!! Assurdità nostrane che sono illustrate in questo mio articolo su Tekneco, leggere per credere!

Anna Simone

Autore: EcoSpiragli

EcoSpiragli è una finestra sull'Ecologia e sull'Ambiente. A cura di Anna Simone, Sociologa ambientale.

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